Tesla non è un gruppo assimilabile al resto del comparto automotive e questo è noto, ma l’evidenza è ancor più chiara quando si entra nel merito del pricing: le differenze di prezzo iniziali non sono infatti le sole, perché il gruppo consente ad esempio anche l’upgrade del sistema di infotainment (aspetto del tutto trascurato da altri brand) offrendo importanti evoluzioni e chiedendo in cambio un prezzo per download e installazione.
Aggiornare una Tesla, insomma, ha un costo, ma è cosa possibile: da una parte v’è il privilegio di guidare un’auto che segue l’evoluzione e mantiene alta l’esperienza utente, dall’altra v’è il costo preventivato di un update ricorrente che implica nuovi esborsi da parte degli utenti interessati. L’aggiornamento software, però, ad un certo punto richiede anche maggiori risorse hardware ed i vecchi modelli non erano più in grado di offrire medesime performance. Il discorso è simile a quello che avviene sugli smartphone, ove questo concetto è stato stressato al punto da invadere il campo dell’obsolescenza programmata: nel caso di Tesla, invece, il problema emerge a distanza di anni e può essere risolto con l’intervento che il gruppo ha ora messo ufficialmente a disposizione.
Tesla: 2500 dollari per l’upgrade
L’upgrade in questione è quello dal sistema di infotainment MCU1 alla versione MCU2 . Coloro i quali effettueranno l’aggiornamento avranno in cambio:
- migliori performance ed una miglior esperienza sul touchscreen;
- scompaiono le radio AM/FM in cambio di internet radio e musica in streaming;
- nuovi giochi e nuova compatibilità con vari gamepad;
- Video streaming da YouTube, Netflix, Hulu e Twitch tramite l’apposito Tesla Theater;
- Caraoke (si, esatto: un servizio di Karaoke per auto);
- supporto 5G
03 03 2020