Toyota insegue Tesla e, nel giorno stesso in cui le autorità USA bacchettano l’autopilot di Elon Musk, il gruppo orientale mette invece sul piatto 400 milioni di dollari per gli algoritmi della startup Pony.ai. Laddove Musk punta sulla sua Boring Company , insomma, Toyota punta su mezzi automatici per il tessuto urbano.
In prospettiva Tokyo 2020, chissà: i primi esperimenti dimostrativi in pubblico potrebbero avere simbolicamente luogo già in occasione delle prossime Olimpiadi. I test sono in corso fin dallo scorso mese di agosto, quando le parti hanno iniziato a collaborare in strada in modo più concreto, iniziando così a sperimentare quali avrebbero potute essere le rispettive sinergie in vista di una collaborazione più stretta. Gli esiti sono stati evidentemente positivi se è vero che a distanza di pochi mesi l’assegno è stato firmato e la partnership prende il via.
Pony.ai: taxi a guida autonoma
Pony.ai ha un piede in Cina e uno nella Silicon Valley: fin dal 2018 porta avanti il proprio progetto per lo sviluppo di taxi a guida autonoma, con sperimentazioni che passano anche in Fremont, idealmente a pochi passi dalla Gigafactory principale del gruppo rivale. L’investimento di Toyota nella startup ha un chiaro obiettivo: accelerare l’inseguimento della controparte, cercando di accorciare quei 6 anni di gap che ci sarebbero sotto molti punti di vista tra Tesla e gli inseguitori.
L’obiettivo di Toyota sembra tuttavia in questo caso molto focalizzato: nel mirino non v’è soltanto la guida autonoma in sé, benché i benefici per le auto del gruppo saranno inevitabili su questo fronte, ma soprattutto la possibilità di un servizio di mobilità urbana a guida automatica che possa prendere piede negli anni a venire. Un investimento sulla smart mobility, insomma, che deve però passare giocoforza da startup in grado di far accelerare il colosso giapponese.
Pony.ai, grazie all’investimento Toyota, vale ora qualcosa come 3 miliardi di dollari .
26 02 2020