Nonostante i chiaroscuri del Governo in questi giorni di consultazioni e mandati esplorativi, c’è una commissione che sta lavorando proprio in questi giorni con una finalità di grande importanza: esplorare l’orizzonte normativo verso il quale dovrà andare il Paese per ridefinire il mondo dei trasporti locali .
Una questione politica, ma dalle ricadute estremamente pratiche: sarà questa commissione, infatti, a dover immaginare gli interventi necessari per far sì che il futuro della mobilità locale possa essere accompagnato da una legislazione sufficientemente elastica e reattiva per assorbire i cambiamenti in atto.
“La commissione“, spiega il Ministero dei Trasporti Pubblici, “avrà il compito di proporre la definizione del quadro normativo in relazione agli aspetti economici-finanziari, anche nella prospettiva dell’attuazione del federalismo fiscale“. Inoltre, “dovrà occuparsi di sviluppare modelli di integrazione intermodale dell’offerta di trasporto pubblico a livello locale e regionale nel perseguimento dell’obiettivo della mobilità as a service, individuando ogni possibile forma di efficientamento e razionalizzazione anche attraverso l’attuazione dei costi standard“. Infine, “sarà chiamata a definire criteri uniformi per la ripartizione dei contributi statali per il settore del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento all’esigenza di garantire livelli adeguati dei servizi su tutto il territorio nazionale, e individuare modalità telematiche per l’acquisizione tempestiva dei flussi di domanda della mobilità pubblica e dei servizi effettivamente prestati“.
La commissione è composta dal mondo universitario, da esperti del ministero, nonché da rappresentanti di Regioni, Provincie autonome e piccoli comuni. A presiedere la commissione (a titolo gratuito) è Bernardo Giorgio Mattarella , figlio dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
01 02 2021